Fonti Documentali - Nascita
Fonti documentali
Come detto nella premessa, il
gesuita padre Ottavio Caietano raccolse la vita dei
santi siciliani, nell’opera intitolata “VITAE
SANCTORUM SICULORUM”: nei fogli 180, 181 e 182 è
riportata la vita di San Nicolò Politi di Adernò.
Egli inoltre, nelle “Animadversiones In Vitam S.
Nicolai Eremitae”, al foglio 62, ha voluto precisare
le fonti, dalle quali ha attinto le informazioni
necessarie per la stesura della vita del Santo. Tali
fonti furono gli scritti del monaco basiliano
teologo Cusmano, confessore del Politi, e altro
autore, dal Caietano ritenuto molto attendibile.
Questi documenti, assieme all’inno in codice greco,
dopo tradotto, composto dallo stesso Cusmano, furono
ritrovati nella chiesetta del convento basiliano di
S. Maria del Rogato, dove il nostro Santo si recava
assiduamente per partecipare alla celebrazione
dell’Eucarestia, e dove, per oltre tre secoli,
riposarono le spoglie mortali dello stesso.
Oltre alle fonti sopraccitate, al Caietano giunsero
altre fonti in cui si raccontavano i miracoli
attribuiti al Santo.
Il testo del Caietano riporta la data della morte di
Nicola, avvenuta nel 1167; non riporta invece la
data di nascita, perché il gesuita, non trovando
corrispondenza fra i due autori, ha preferito
ignorarla. Infatti il Cusmano afferma che la nascita
avvenne nel tempo in cui regnava il gran conte
Ruggero, mentre il secondo autore attendibile
asseriva, insieme ad altri, che il Santo fosse nato
nel periodo del Re Ruggero figlio del gran conte.
Ora, se si fa riferimento al primo Ruggero, appare
evidente che il nostro Santo sia dovuto nascere
prima del 1101, anno di morte del gran conte;
mentre, se si fa riferimento al secondo, la data
presumibile di nascita è collocata nell’anno 1117,
che i diversi autori hanno ritenuto probabile.
Nascita
Qualunque sia la data, Nicola nacque di certo da
“genitori non infimi”, gente benestante della
famiglia Politi, ricca di beni, ma sterile e
desiderosi di avere un figlio.
Questo era il solo loro desiderio, quello di avere
un figlio: a seguito di numerose preghiere, dice il
Caietano, e secondo le parole del Vangelo “chiedete
e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto”, poterono
be-nedire e ringraziare il Signore per aver dato
loro questo figlio, che chiamarono Nicola. Così
Nicola fu figlio unico e nato per grazia ricevuta.
Secondo la tradizione, non appena venuto al mondo,
Nicola diede il segno della sua santità, tramutando
in sorgente il posto dove la levatrice gettò l’acqua
dopo aver lavato il piccolo corpicino. La sorgente è
tutt’oggi esistente nella cappella a destra della
chiesa consacrata al Santo: chiesa a lui dedicata
sin dal 1670. Di questo miracolo non sussistono
elementi probatori per definirlo tale: questa è
soltanto tradizione popolare. Però nei testi
consultati è affermato che Dio ha permesso che
quest'acqua, usata con fede, sovente operasse
guarigioni miracolose.