Chiesa di Santa Maria Annunziata e convento di Sant'Agostino
l convento di Sant'Agostino sembra risalire al 1275 al tempo di Carlo I D'Angiò. All'epoca si chiamava di Maria SS. Dell'Annunciazione, esso si trovava nel luogo attuale, ma in aperta campagna, in contrada "Sciarotta", l'auttuale "Cappellone".
Successivamente nel 1850, su richiesta dei monaci della sacra congregazione dei riti, iniziarono i lavori di smantellamento allo scopo di costruirlo nel sito attuale; tali lavori si protrassero fino al 1588; il piano dove fu costruito il nuovo edificio era quello di Sant'Antonio, oggi detto Sant'Agostino.
La nuova costruzione si poggiò su una casa d proprietà del cavaliere Mongello (Morello) Arcamone di Napoli, che era stata precedentemente donata ai monaci della sacra congregazione; i lavori fuorno svolti sotto il priorato del Rev. P. Maestro Pellegrino Scarvaglieri Seniore.
L'atto di donazione della casa e del terreno circostante fu redatto dal notaio Paolo Raddusa di Catania. La Chiesa del convento, sotto il priorato del Rev. P. Michelangelo Russo, fu arricchita di un coro, di un organo, della sacrestia e furono costruiti sei altari, tre per lato, nell'unica navata.
L'altare maggiore era dedicato a Maria SS. dell'Annunciata.
Chiesa Sant'Agostino
Il convento era costituito, oltre che dalla Chiesa, da ampi ma incompleti locali al piano terra e da un piano costituito da un lungo corridoio da 10 camerette, da una cucina e da un refettorio. Oltre all'edificio il convento possedeva diversi terreni adibiti a chiusa, in parte adiacenti al convento stesso, altri dove sorgeva l'antico convento cioè in contrada "Sciarotta". In seguito alle leggi eversive del 1866 le proprietà furono acquisite dal demanio e da questo cedute al comune (il comune successivamente adibì ad ospedale civile parte dell'ex convento) con un atto di cessione datato 15/1/1868. Il giorno prima venne consegnata al priore Antonio La Naia la Chiesa. Successivamente con atto di permuta, datato 24/8/1897, parte dei locali dell'ex convento fu ceduta alla congregazione di carità.
Nell'anno 1930, l'11 agosto, venne scoperta nella parte nord-est dell'attuale Chiesa una cappella, fino a quel momento adibita a stalla.
Sant'Agostino
Tale locale posto nella parte di edificio consegnato al comune nel 1868, fu nell'occasione riconsegnato alla Chiesa.
La cappella civile, al quale era annesso il sopradetto locale, consentì infatti l'annessione dell'antica cappella alla Chiesa.
La cappella venne consegnata al Rettore Sac. Bua il 15/7/1931, come risulta dal verbale redatto da Gaetano Ciancio Polizzi, commissario prefettizio dell'ospedale civile e dal Sac. Angelo Bua, parroco della Chiesa.
Piazza Sant'Agostino primi del'900
La Chiesa di Sant'Agostino si prospetta sull'omonima piazza; essa è formata da un'unica navata e una cappella posta sul alto sinistro nei pressi dell'altare centrale. Il portale d'ingresso è in pietra lavica lavorata ed è costituito da due colonne in stile ionico, al di sopra di questo è posta, raccordata alle colonne una finestra di forma rettangolare; vi è inoltre un orologio di recente costruzione, di forma ovale posto nella parte superiore della facciata.
Due altre paraste, sempre in pietra lavica, staccano il prospetto della Chiesa dagli edifici vicini. A sinistra un corpo di fabbrica sul quale è costruito il campanile con cupola in stile arabeggiante. L'interno, a unica navata, è coperto con una volta a botte lunettata in corrispondenza delle finestre. Sono presenti all'interno della Chiesa, oltre all'altare maggiore di pregiata fattura e alla cappella del Buon Consiglio, altri 5 altari minori. L'altare centrale risalente al 1732, come risulta da una scritta su una delle mensole, è in marmo policromo lavorato ad incastro. Sopra l'altare centrale è posto il quadro dell'annunciazione, dipinto nel secondo XVII forse da Pietro Novelli.
La cappella del buon Consiglio in stile tardo gotico con colonne agli angoli in pietra lavica e con costoloni nella volta si presentano a crociera con archi a sesto acuto. Sopra l'altare, in marmo bianco, si trova il dipinto della Madonna del Buon Consiglio. Questo fu eseguito nel 1857 ad opera di un anonimo, su tavola, la quale è stata inserita in una struttura lignea abilmente lavorata (questi ultimi lavori furono eseguiti da Filippo Viaggio).
Da evidenziare all'interno della Chiesa la tela di San Nicolò Politi firmato dal La Naia, munita di una cornice in legno non del tutto completa.