Considerazioni su "Adranus Fluvius"

citato dallo storico Rocco Pirro

Nella Pinacoteca del Castello Normanno si trova esposto il prezioso testo di Rocco Pirro “Sicilia Sacra”, edito a Palermo nel 1733, nel quale è interessante il notiziario dedicato ad “Adranus Fluvius” in Val Demone, testo che fedelmente trascriviamo.

“Così vengono appellate le vene d’acqua, che sorgono copiose sotto la città dallo stesso nome e sboccano nel Simeto: due principali meritano di essere commentate; l’una nominata “chiara”, “nera” l’altra, poiché limpida dà la prima le sue acque, torbide la seconda: Per falsa persuasione credono alcuni essere i “Palici”, poiché Adrano, dio del superstizioso gentilesimo, dicesi dall’antico Esichio “padre dei Palici”, dei quali stabiliscono la favola presso il Simeto. Né mancano coloro che affermano venire questo (dio) sotto il nome di “Adrano” (il fiume), che in questa età (sec. XVIII) scorre ai confini di Adernò, e la barchetta per il suo tragitto prenderne nome”.

Il Pirro per sostenere la favola di Esichio, si richiama alla “Glosse” di Stefano Bizantino, il quale riporta due passi riguardanti Adrano, come città: (Adranon, città della Sicilia presso l’Etna, ha un fiume omonimo) e come divinità (ad Adranos nascono due figli, il Palici).

Quali sarebbero, pertanto, le nostre considerazioni sul notiziario riportato da Rocco Pirro in “Sicilia Sacra”?

1)      il fiume “Adrano”, con massima chiarezza e precisione, non è il fiume Simeto, ma un suo affluente;

2)      Il fiume “Adrano” è formato da “copiose vene d’acqua”, che derivano da “sorgenti” le quali si trovano a sud di Adrano, quindi nelle campagne che si trovano racchiuse fra il Simeto (dove affluiscono le acque) e il centro abitato di Adernò (contea del sec. XVIII);

3)      Nel Settecento era sufficiente il “Ponte dei Saraceni” per transitare il Simeto uomini, animali e carri dal territorio adranita in quello centuripino, invece il fiume “Adrano” si poteva transitare grazie ad una “barchetta”, la quale prese il nome di Adrano;

4)      Dopo gli anni in cui visse Rocco Pirro non si hanno più notizie su “Adranus Fluvius” e non è azzardato sostenere la tesi che fenomeni atmosferici e disastri tellurici (alluvioni, terremoti) l’abbiano coperto sin dalle sorgenti, cancellandone qualsiasi traccia (basti pensare che, non poche volte, anche il letto del Simeto è stato deviato e mutato a causa dei fenomeni naturali, alcuni dei quali catastrofici per le campagne etnee).

5)      Ma il “divino fiume”, scomparso da secoli, sopravvive nel testo del Pirro e nella moneta greca del IV secolo a. C. (dove è raffigurato col volto giovane e bendato, nel diritto della moneta, mentre nel retro è riprodotto un toro cozzante).

6)      Quest’ultima testimonianza, anche se numismatica, avvalorata dal testo di Esichio, certifica che anche in età greca esistesse l’ “Adranos Potamos”, un bel corso d’acqua che scorreva nei pressi dell’omonima polis.

 

Adrano 12.11.1993                       Saro Franco

 

Il dio Adranos padre dei Palici

Secondo la mitologia il dio Adranos avrebbe rapito e fatta sua sposa una ninfa che viveva nel Simeto e che aveva il nome di Talia, secondo alcuni studiosi, o di Etna-Talia, secondo altri, per i quali sarebbe stata figlia di Vulcano e nulla avrebbe da vedere con il fiume Simeto.

Questa ninfa genera due gemelli, ma temendo che la dea Giunone possa pensare che i due neonati siano frutto di una delle solite avventure amorose del marito Giove, e che, adirata, possa vendicarsi su i due innocenti, prega la Terra di inghiottirli vivi: la Madre Terra comprende l’angoscia di Talia e, esaurendo le sue preghiere, con pietà, ingoia i due gemelli, trasformandoli in sorgenti, e dopo un lungo cammino sotterraneo li fa scaturire alla luce in un altro luogo come se nascessero “di nuovo” (dal greco palin).

Da questo miracoloso ri-nascere della loro vita il figli del dio Adranos e della ninfa Talia trarrebbero il loro nome di dei Palici.

Il ruolo della ninfa Talia sembra esaurirsi con la nascita dei Palici, perché di lei non abbiamo ulteriori notizie, né, tanto meno, , raffigurazioni: Gli dei Palici, al contrario, saranno venerati al pari, se non di più del loro genitore, il Dio Adranos.

 

Saro Franco

 

 


 

 

documento gentilmente fornito dal Prof. Angelo Abbadessa

Prof. Angelo Abbadessa



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