Il Culto di S. Domenica in Adrano
In Adrano, in una chiesetta
campestre, vicino il Simeto, viene venerata S.
Domenica, vergine, martire al tempo dell’imperatore
Diocleziano, come è affermato in tutte le fonti.
Circa le sue origini, alcuni sostengono sia nata in
Campania, altri in Calabria a Tropea, della quale è
la patrona. Fu perseguitata per la sua fede assieme
ai genitori, che furono portati in esilio nella
regione dell’Eufrate, mentre Lei fu sottoposta a
numerose pressioni ed angherie, successivamente
processata e condannata al supplizio “ad leones”,
infine alla decapitazione.
Il Martirologio Romano il 6 luglio commemora: a
Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, Santa
Ciriaca, vergine e martire sotto Diocleziano,
che è oggetto di grande venerazione in Calabria a
Tropea.
E’ evidente che si parla di S.Domenica (nome che
deriva dal latino dominus- Signore), nome che
tradotto in greco è Ciriaca (dal greco churios –
dominus- Signore) per cui Ciriaca è l’equivalente in
greco di Domenica.
Anche la Passio greca parla di Ciriaca, che fu
arrestata assieme ai genitori a Nicomedia, al tempo
di Diocleziano, e che, dopo varie torture, fu
condannata alla decapitazione.
Le vicende
agiografiche di Ciriaca, infatti, sono perfettamente
sovrapponibili a quelle di Domenica.
Il culto di Domenica, diffuso nel sud
dell’Italia, esiste anche in oriente, perché i
Vescovi di Tropea erano di rito greco e dipendevano
come giurisdizione ecclesiastica da Costantinopoli.
La S. Congregazione dei Riti concesse a Tropea
l’ufficio e la Messa in onore della martire il 14
Maggio del 1672.
Lo storico Niccolo De Nigris, che scrive nel 1691 e
che ricorda pure l’autorizzazione del culto di
Domenica, martirizzata sotto Diocleziano, afferma
che le sue spoglie furono portate a Tropea, dalla
località S. Abbondio di Campagna, dove era nata.
Il culto in suo onore è presente in varie località
della Sicilia: a Tremestieri ( a sud di Messina) la
festa liturgica è la seconda domenica di Luglio e i
festeggiamenti durano
7 giorni, a Mandanici ( nel messinese) la festa
liturgica è il 6 di Luglio, ma i festeggiamenti
esterni si svolgono la seconda Domenica di Agosto,
in Adrano l’ultima domenica di Agosto.
Esso esisteva già al tempo del Conte Ruggero e di
sua nipote Adelicia, come riferisce il Prevosto D.
Petronio Russo nell’opuscolo “cenno storico sul
martirio e sul culto di S. Domenica, vergine e
martire” (Adernò 1911): In suo onore sulla riva
destra del fiume Simeto, in contrada Sciarone un
tempio era stato dedicato a S. Domenica (o. c. p.
31).
Adelicia (che aveva ereditato dal padre il vasto
territorio di Adernò e che aveva istituito
il grande conservatorio delle Vergini povere in
Adrano, cui aveva donato le contrade Pulichello e
Sciarone) raccomandava ai fedeli cristiani, abitanti
presso le due chiese di S. Maria (che si trovava
sulla sponda sinistra) e di S. Domenica che
seguitassero a vigilare perché non fossero profanate
dai Saraceni (o.c. p. 33).
Dell’’antica Chiesa, forse di età bizantina, che si
trovava nel casale di Carcaci vecchio, non rimane
nulla. In essa nel 1517 sostarono i cavalieri
lentinesi che trasferivano le reliquie di S. Alfio,
Filadelfio e Cirino dal Convento di Fragalà a
Lentini.
Nel XVII sec. il culto fu trasferito sulla riva
opposta del Simeto,nella vicina Chiesa dedicata a S.
Maria, che da allora prese il titolo assoluto
di S. Domenica (o. c. p. 33).
Come si può dedurre osservando i resti dell’affresco
dell’abside che riproduce fedelmente il drappeggio
in velluto, ancora esistente nella Chiesa di S.
Lucia in Adrano, la preesistente Chiesa di S. Maria
fu restaurata e dedicata al culto di S. Domenica a
cura delle suore del monastero di S. Lucia.
Al tempo del Prev. Petronio Rus- so la chiesa era
elegante e abbondava di distinti sacri arredi, vi si
trovava l’artistica e bella statua lignea della
Martire, opera del Bellini, nella mano destra in
alto stringe la croce argentea, nella sinistra tiene
una palma di argento, simbolo della sua verginità,
sul capo la corona, simbolo del martirio.; (o.c. p.
34), di essa rimangono solo alcuni ruderi messi di
recente in sicurezza dalla Soprintendenza.
In seguito al decreto reale di Francesco I°, nel
1826, nei giorni di sabato, domenica e lunedì
dell’ultima settima di Agosto si svolgevano nel
terreno adiacente alla Chiesa campestre di S.
Domenica la festa e la fiera, dato che le campagne
intorno erano fertili e intensamente abitate (o.c.
p. 34).
Tale fiera, a sentire qualche testimonianza, si
teneva fino a 60/50 anni fa.
La devozione degli abitanti (borgesi, pastori,
mulattieri ed agricoltori) era grande verso la
Santa, perché aveva loro concesso delle grazie
liberando i loro armenti dalla epizoozia o altre
malattie (o.c.p.35).
Il Parroco della Chiesa di S. Francesco, Don Amedeo
Cantali, ancora una volta, continuando nel suo
impegno, ha preparato, non senza fatica, collaborato
validamente Il culto di S. Domenica in Adrano da
molti laici e dagli ortolani del posto, i
festeggiamenti in onore della santa per il 29 di
Agosto, come da tradizione.
Il raduno dei fedeli, provenienti da Adrano, Cesarò,
S. Teodoro e Troina, è avvenuto in mattinata; alcuni
dei presenti riferivano che nei decenni scorsi
taluni arrivavano sul posto già la sera precedente e
lì pernottavano, aspettando le celebrazioni
religiose; altri ricordavano di aver partecipato,
per un voto dei genitori, a questa festa fin da
bambini, quindi da più di cinquanta anni.
I festeggiamenti oggi si svolgono in una chiesetta
costruita di recente, (all’incirca negli anni 20)
all’insegna della più assoluta essenzialità; nei
pressi di essa si è tenuta la processione e la
recita delle litanie lauretane, successivamente la
Santa Messa cantata con offerta di doni, frutto
della generosità degli ortolani.
La benedizione della Sacra Reliquia con un
entusiastico grido viva Santa Domenica ha concluso
la parte religiosa, cui è seguita la distribuzione
dei doni ai presenti per un
momento di condivisione.
Sono stati momenti di fraternità e di intensa
commozione per la fede dei partecipanti
per questa martire, lontana solo nel tempo,
certamente da tenere a modello per le sue eroiche
virtù, specie, in questo tempo non sempre attento ai
valori morali.
I fedeli, giovani e adulti, sono la testimonianza
che ancora oggi c’è in molti un profondo desiderio
di spiritualità.
di Franca Meli - BLoc Notes Agosto 2010