Il Monastero di Santa Lucia
Un capolavoro artistico nel centro di Adrano
Il Monastero di Santa Lucia è uno
dei monumenti architettonici più importanti di
Adrano.
L’edificazione del monastero risale al 1150, quando
fu costruito per volontà della Contessa Adelasia,
nipote del Gran Conte Ruggero d’Altavilla.
Ovviamente la Chiesa di Santa Lucia visse nel tempo
varie vicissitudini che la portarono ad assumere
varie forme e a subire varie ricostruzioni.
Il primo edificio sorse presso la Chiesa di Santa
Lucia la Vetere, in località Maria SS.
delle Salette. La data dell’inaugurazione è indicata
per il 15/05/1158 quando fu inaugurata da Monsignor
Giovanni Barese.
Da notare l’angustia del monastero che ha portato le
monache a trasferirsi nel palazzo situato nel
cortile Grimaldi.
Fondamentale fu l’anno 1451 quando furono gettate le
fondamenta del nuovo monastero sito nella zona
“Piano delle Rose”, ovvero l’attuale via Roma. Tale
complesso architettonico necessitò di ben 124 anni
di costruzione (i lavori terminarono nel 1596) a
testimonianza della complessità e della maestosità
dell’edificio resa sia dagli interni che dagli
esterni.
Il progettista fu un ingegnere di Gangi,
anche se il progetto non fu mai portato a termine
tantoché fu ripreso più volte nei secoli successivi
fino a quando l’edificio non fu totalmente distrutto
dal terremoto del 1693.
Dopo il terremoto ci fu la ricostruzione nel 1775
che lo portò ad assumere la forma attuale.
Attualmente il complesso monumentale di Santa Lucia
si snoda lungo il corso della via Roma e si compone
di più parti, delle quali le fondamentali sono il
convento e la chiesa.
La chiesa ha una facciata a tre ordini,
fiancheggiata da due campanili con cupole
quadrangolari. Al centro del primo ordine è
situato il portale d’ingresso realizzato con
due colonne al di sopra delle quali si situa un
timpano su cui siedono due statue di angeli in
marmo.
Per quanto riguarda la parte
laterale, vi è da notare che essa è staccata da una
coppia di paraste su sfondo di pietra bianca e
contiene una finestra di forma rettangolare
realizzata in pietra bianca e una finestra ovale in
pietra lavica.
Nel secondo ordine, invece, abbiamo nella parte
centrale un finestrone sormontato da un timpano e
due finte finestre con un timpano curvilineo nella
parte laterale.
Infine nel terzo ordine ci sono dei campanili
collegati alla balconata centrale.
Andando alla planimetria, la
Chiesa di Santa Lucia presenta un’unica navata in
stile
rococò.
Nell’ingresso, avente una volta a crociera a sesto
ribassato, è posto il fonte battesimale.
Nella navata si trovano quattro altari divisi tra
loro dall’ingresso e dall’abside da dodici paraste
costituenti il primo ordine, mentre sul secondo
ordine si trovano quattro grandi finestre in
corrispondenza degli altari.
La navata è sormontata da una cupola a base
ellittica con al centro un medaglione su cui si
rompono i costoloni spiccati in corrispondenza delle
paraste.
Andando all’abside vi è da dire che esso presenta
una forma quadrangolare con angoli smussati.
Elementi fondamentali sono gli affreschi, i fregi,
gli stucchi e i marmi che fanno dell’ edificio
monumentale un capolavoro dell’arte siciliana; a tal
proposito basti pensare la
preziosità artistica della cortina, ricamata in oro
e seta, che adorna l’altare maggiore.
Interessante appare anche il paliotto, ovvero la
struttura marmorea raffigurante “L’ultima cena”,
che, a quanto pare, è stato costruito e
commissionato prima dell’edificazione definitiva del
monumento.
Numerose sono le epigrafi presenti, testimonianti le
fasi della costruzione del complesso architettonico.
Un’epigrafe posta in alto al centro dell’arco
davanti all’abside, recante la data del 1773,
testimonia la definitiva sistemazione del
monastero e della chiesa.
Un’altra, datata 1775, testimonia, invece, la fine
dei lavori.
Un’altra epigrafe, in stucco dorato, si situa nel
salone del refettorio e si riferisce
all’inaugurazione dello stesso.
Detto questo si è potuto constatare che la chiesa è
un vero e proprio capolavoro artistico e di
architettura, tuttavia essa, oltre ad avere subito
varie modifiche, considerate da taluni inopportune,
sia nel prospetto che nella pavimentazione, ha un
difetto legato alla sua posizione.
In buona sostanza il monumento è sito in una
posizione tale da non potere percepire
la prospettiva, infatti, per potere percepire la
prospettiva, la distanza dello spettatore
dall’oggetto osservato deve essere pari ad
almeno una volta e mezzo la larghezza dello stesso,
cosa che difficilmente può accadere nel caso del
complesso architettonico di Santa Lucia perché a
pochi metri vi è la Villa comunale che ne ostacola
l’osservazione.
Nonostante questo non si può negare che la Chiesa di
Santa Lucia sia, in maniera assolutamente oggettiva,
la chiesa di Adrano con il più alto valore
artistico e con il più alto tasso di estimatori.
di Dario Milazzo